sabato 22 novembre 2025

Artemisia ( parte IV)

 

    


 Misia mi preparò il divano per la notte. Stava portando lenzuola, coperte, cuscini…. La fermai nella sua frenesia e le dissi “Senti non stare a sbatterti, a me bastano una coperta e un cuscino per dormire. Sapessi in che posti ho dormito nella vita… anche per terra sul tappeto per me andrebbe benissimo.”

“ Ma fa freddo la notte, qui staccano in riscaldamento, ti porto ancora..” Le misi in dito sulle labbra, le sussurrai all’orecchio di smetterla di svuotare armadi che per me cosi era perfetto, le diedi un bacio sulla guancia e mi sedetti sul divano”.

Lei sorrise “ vuoi una tisana? Io la faccio tutte le sere prima di dormire e mi sa proprio che questa sera la farò tripla vista la giornata”. Accettai la tisana con piacere.

Io amo le tisane e gli infusi specie se non sono quelli commerciali. Ho un negozietto di fiducia dove compro spesso questo tipo di tisane, tutte naturali… e’ una sorta di torrefazione gestita da un ragazzo iraniano. Ha sempre delle ottime tisane, infusi particolari e diversi tipi di caffè e di tè dalle varie parti del mondo, tutto molto eco-solidale, certo non a prezzi economici ma vale la pena spendere qualche euro in più per gustare qualcosa di naturale e non chimicamente lavorato come la maggior parte delle cose che si trovano in commercio.

Mentre aspettavo la tisana chiesi a Misia se potevo fumare una sigaretta. Io fumo tantissimo, assolutamente troppo ma un po’ il vizio un po’ il tipo di lavoro che faccio mi portano a spararmi una sigaretta dietro l’altra. Eppure da almeno 4 ore, da quando avevo incontrato Misia non mi era venuto nemmeno in mente di fumare.

“Basta che non fumi in casa, anche io fumo un po' ma odio l’odore del fumo stantio in casa. Vai a fumare sul balcone ma attento ai gatti, non soo abituati agli estranei e cerca di non farli entrare in casa se puoi”

“Hai dei gatti? Ma belli.. io li adoro i gatti… animali fieri che si fanno i cazzi loro ma sanno perfettamente come diventare ruffiani quando gli serve… come le donne, uguali” le dissi ridendo.

Lei bofonchio qualcosa che non era sicuramente un complimento verso di me mentre rientrava in cucina a preparare la tisana.

I gatti… sapevo benissimo che aveva due gatti, due meravigliosi Maine Coon, un maschio e una femmina che stavano sempre sul terrazzo. Lei spesso era via e per non lasciarli chiusi in casa avendo un bel balcone aveva fatto installare una rete alta fino al soffitto del terrazzo in modo che i gattoni potessero stare fuori senza rischiare di cadere. Come facevo a conoscere i due gattosi? Li vedevo da mesi dalla finestra di casa mia, dalla mia camera da letto, anzi ormai ex camera da letto visto che ci avevamo installato la stanza di controllo degli “Avengers” come li avevo chiamati scherzando prima con lei.

Le avevo mentito su quello di cui effettivamente mi occupavo, non mentito del tutto ma alleggerito un po' la reale mia posizione perché non potevo dirle la verità.

La verità è che io sono a capo di una task Force che collabora ed è in parte composta da uomini e donne dei reparti speciali della Polizia italiana come i NOCS ((Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) , dell’Intelligence internazionale, compresi i famosi servizi segreti che non sono una leggenda. In supporto abbiamo nuclei dei Carabinieri come il GIS ( Gruppo intervento speciale) e di alcuni reparti particolarmente speciali dell’Esercito come la Folgore, gli elicotteristi del REOS e in casi di problemi particolarmente complessi abbiamo possibilità dell’intervento degli Incursori dell’Esercito. In più tramite l’Intelligence abbiamo possibilità di sfruttare il supporto dello stesso tipo di forze speciali anche internazionali. In passato abbiamo collaborato con l’FBI e la CIA americane, le risorse non ci mancano quando servono.

Il nostro lavoro è basato sia sul controllo di determinati flussi di dati via web, come transizioni economiche sospette e intercettazioni di comunicazioni che, sulla base di informazioni a nostre mani, fornite dai vari reparti coinvolti nel “programma” ci portano ad approfondire determinati tipi di indagini. Indagini che da qualche anno sono supportate da un programma di intelligenza artificiale con il quale riusciamo a velocizzare in modo fantastico l’analisi delle varie ramificazioni di questi movimenti quanto meno sospetti e su quella base riusciamo a far partire diverse indagini che spesso portano a successi importanti. Ci occupiamo anche del monitoraggio di attività illecite direttamente sul territorio, attività spesso legate a traffici internazionali decisamente illegali.

Quindi ero fuori sul balcone a fumare, seduto per terra e con i due gatti intorno che mi annusavano e studiavano. Conoscevano la mia voce. Li chiamavo spesso dalla finestra quando li vedevo sul bordo del balcone. Ora il maschio, che era di una meraviglia incredibile mi era salito in braccio e faceva il suo lavoro da gatto, si prendeva un milione di coccole quando Misia uscì sul balcone per dirmi che la tisana era pronta. Si fermò un attimo fissandomi “ ora mi spieghi come hai fatto “ mi disse seria.

“Come ho fatto che cosa?” le risposi non capendo dove voleva arrivare.

“ Hai in braccio il gatto. Garfield si chiama ed è stronzo come quello dei fumetti. L’ho preso che era un cucciolo ma in 6 anni che sta con me non mi è mai salito una volta in braccio, tu sono 5 minuti che sei con lui e sta facendo le fusa sulle tue gambe?”

“ ma io mi sono seduto per fumare e lui è arrivato”. Non potevo dirle che erano mesi che lo chiamavo e quindi conosceva la mia voce e poi io con i gatti ho sempre avuto un ottimo rapporto, li stimo, sono degli animali estremamente intelligenti, capaci di adattarsi a diverse situazioni e soprattutto dei gran figli di puttana, nella vita a volte serve e i gatti sono maestri in questa arte.

“ Garfy sei uno stronzo ingrato” disse con il dito puntato verso il gatto che la guardava con un muso da furbo che se ne sta strafottendo di quello che gli stai dicendo.

“ e tu incantatore di gatti vieni a bere la tisana prima che diventi fredda” disse a me con l’aria di chi vuol fare la seria ma non ci riesce.

Bevemmo la tisana in silenzio, facemmo ancora due chiacchiere poi lei mi disse che doveva andare a dormire perché domani sarebbe dovuta partire per lavoro, un paio di giorni mi disse.

Anche io era meglio che riposassi qualche ora prima di tornare a casa ad affrontare Moz e Tempesta, Moz non mi preoccupava più di tanto, lo potevo prendere in braccio come il gattone ma Tempesta.. Lei si che mi preoccupava perché una che si chiama Tempesta ed è incazzata non è il massimo da trovarsi di fronte.

Mi sdraiai sul divano e cercai di rilassarmi e prendere sonno ma i pensieri come al solito si facevano strada nella mente.

(Continua...) 

Il Lupo



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