domenica 20 settembre 2015

Dark Angel - ( Capitolo I )








Che cosa e’ Dark Angel? E’ da quando e’ "nato" che me lo chiedo spesso anche io... Dark Angel è forse un sogno, un sogno che ricorre nella mia mente da quando ero bambino e mi perdevo tra le pagine dei libri che leggevo... Pensavo che un giorno anche io avrei scritto un qualcosa che avrebbe colpito, interessato, affascinato le persone, se lo avessero letto!

Ho sempre sentito il desiderio di comunicare quello che la mia anima sente.. solo che spesso non si sa, non si trova il modo, il mezzo adatto così questa idea ha viaggiato con me da sempre e fino a poco tempo fa e’ rimasta tale, un’idea, in cui crogiolarsi nei momenti di relax... 

A dire il vero qualcosa scrivevo già da un pò, ogni tanto la mano prendeva possesso del sistema  “ME ” e iniziava a buttare parole, prima su carta poi, con l’avvento della tecnologia,  su tastiera... Visto che la maggior parte delle volte finiva che perdevo quello che scrivevo ho deciso di creare Dark Angel, che quindi non e’ altro che il contenitore “virtuale” delle mie parole... Per ora e' solo un gran casino, un groviglio di parole, immagini, sensazioni.... chissà magari un giorno riuscirò a dar loro un filo e un senso  per farle diventare qualcosa che somigli ad un libro. ;-)...  In attesa pero' ho deciso di pescare dallo scatolone ogni tanto qualcosa e "regalarvelo"... vediamo cosa ne pensate :-).






                     
“ La mattina era fresca, una di quelle mattine in cui la pelle si tirava al contatto con l'aria... aveva piovuto tutta la notte e forti temporali su verso nord avevano fatto scendere sensibilmente la temperatura.
       Era contento, non amava molto il caldo, non si sentiva a suo agio quando il sole troppo forte gli impediva di muoversi senza iniziare a patire e a sudare...il caldo quasi gli bloccava le reazioni sia fisiche che mentali, quindi, oggi si sentiva un leone.
       Era uscito presto al mattino, abbondante colazione al solito bistrot , caffè caldo in tazza grande come piaceva a lui... adorava chiudere la mani intorno alla tazza e sentire per un attimo l'aroma del caffè che gli saliva al cervello.... gli odori..... i profumi.... da sempre erano per lui importanti... fonti di emozioni forti. Insieme al caffè una mega fetta della meravigliosa crostata di mirtilli di Mary, la padrona del bistrot, un donnone sui 50/55 anni poco simpatica ma cuoca fantastica specialmente per i dolci, torta che oggi era ancor più   buona.." Mary oggi ti sei superata, se ne può avere un'altra fetta? questo freddo mi ha messo una fame....grazie Mary". Lei senza nemmeno girarsi e soprattutto, come suo solito, senza una parola, solo con un sorriso più di convenienza che altro ne tagliò una fetta e gliela fece portare dalla ragazza addetta  ai tavoli....
       Lui osservava sempre la ragazza che serviva nel locale, non tanto perché la trovasse bella anzi era bruttina a dire il vero, ma per il fatto che era molto aggraziata e aveva un profumo di buono, non un profumo artificiale, quello che lui sentiva era il profumo della sua pelle misto probabilmente all’ammorbidente che usava per lavare la biancheria, la divisa forse, ma a lui piaceva pensare che quel profumo arrivasse da sotto la divisa, dalla biancheria intima che stando a stretto contatto con il corpo mescolava i due aromi e li faceva uscire a piccole ondate, specialmente quando lei le si avvicinava e si chinava leggermente verso di lui, come ora mentre gli posava davanti la fetta di torta.
       Non sarebbe mai entrata nelle sue più intime fantasie, non lo aveva colpito fino a quel punto ma gli piaceva osservarla e trascorrere 5 minuti del suo tempo a pensare a come poteva essere sotto i vestiti….. sembrava carina fisicamente ad osservarla bene.  
       “Wow ragazzi che torta” mormorò tra se, “se non fossi un po’ in sovrappeso me la mangerei tutta.” e intanto per distrarre la sua parte golosa si guardava intorno. 
       Il bistrot non era bellissimo, non di sicuro come quei locali alla moda che riempivano il centro. Era un posto semplice, ma che Mary, faceva di tutto
per poter rendere gradevole. Certo il profumo dei suoi dolci avrebbe reso
accogliente persino uno scantinato pieno di carabattole ammuffite, ma Mary,
che all'apparenza sembrava piuttosto antipatica, metteva in quel locale
tutto il suo amore. Non è che potesse fare i miracoli, il locale non era
suo, e l'affitto era salato. Quindi a lei rimaneva ben poco per le migliorie. 
Il proprietario, quel pidocchioso bastardo che era Jeremy Moore
, con in testa sempre e solo quel suo cappello di feltro blu, indipendentemente dalla stagione, non concedeva molte libertà a Mary. 
       I mobili dovevano rimanere quelli, sempre i soliti, da almeno venticinque anni. Secondo le sue teorie sedie e tavoli avevano la loro importanza nel dare ai clienti un'idea di continuità con il passato.
Persino il bancone, ormai consumato dall'uso, continuava a campeggiare sulla
 sinistra del locale, la sinistra appena entrati, si intende. Perché così 
voleva Jeremy. Mary ci provava, ci provava ogni giorno. Le frecciatine non
 mancavano, le allusioni neppure. Ma il mobilio rimaneva lo stesso.
Prima dell'apertura metteva fiori freschi sui tavoli, fiori che appassivano
 presto a causa del fumo, del caldo e della mancanza di acqua. Jeremy non
 voleva vasi di fiori, li odiava, e aveva proibito di metterne sui tavoli.
Aveva concesso a Mary, ma solo dopo uno scontro rimasto nella storia di quel
posto, dei bicchieri lunghi e sottili. I bicchieri delle bibite per
i ntenderci. Proprio quelli. E, quindi, che ci poteva fare Mary con quei
 fiori? L'acqua del bicchiere evaporava subito e i fiori morivano. Il senso
 della cosa non l'aveva mai capito nessuno, Ma Jeremy era assolutamente
 irremovibile. 
       Nel locale le solite facce assonnate, tutta gente del posto, sempre gli stessi..o andavano fuori città a lavorare o arrivavano da fuori ma era impossibile indovinare chi andasse e chi venisse, l’espressione era una sola per tutti…… Giù nel tavolino nascosto nell’angolo più buio della sala il vecchio Frank si stava già scolando un bel bicchierone di vino , rigorosamente nero, il bianco gli dava il mal di stomaco diceva….. diavolo ad uno stomaco che inizia alle 7.00 della mattina a bere vino che cosa mai potrà fare male?? Nemmeno la trielina….. e gli scappò da ridere, risata che si affrettò a nascondere subito, il vecchio Frank non era molto spiritoso e avrebbe attaccato immediatamente briga se si fosse accorto che si stava ridendo di lui…….. non era il caso di iniziare la giornata sopportandolo…….. era meglio guardare altrove……..
       Era ora di andare, l'agenzia per la quale lavorava avrebbe aperto a minuti e a lui non piaceva essere in ritardo, mai.
       Pagò ed usci nell'aria del mattino, diavolo, un brivido gli corse lungo la schiena, faceva veramente fresco, cosi si chiuse la giacca che seppur estiva faceva il suo dovere e si incammino su per la strada che lo avrebbe portato all'agenzia. Fino li era venuto con il furgone, un vecchio Ford transit che aveva acquistato anni prima per 2 soldi in un garage, i proprietari lo stavano per buttare ormai aveva poco da dare al mondo ma lui lo aveva notato e nella sua mente aveva visto in pochi secondi che cosa poteva diventare.... ci aveva speso un sacco di soldi per renderlo come piaceva a lui ma ora era un gioiellino, il motore cantava al giro della chiavetta, come un tenore che inizia a mezzo tono ma e' pronto a tirare fuori da dentro tutta la potenza della voce.... anche il Ford era cosi.... un mezzo dall'aspetto comune che non attirava l'attenzione ma in grado di scatenare parecchi cavalli alla minima pressione del piede sul gas. Dentro ci si poteva tranquillamente vivere... c'era tutto quello che serviva ma discretamente occultato in un mobilio in legno fatto da lui personalmente. Era fiero del suo lavoro come era fiero di tutte le cose che faceva, era un perfezionista si... ci perdeva una marea di tempo sulle cose ma alla fine non potevano essere finite in modo migliore.

       Lo aveva parcheggiato li vicino in un posto sicuro e non troppo in vista, non gli piaceva andare all'agenzia con il furgone e non gli piaceva farlo troppo notare in giro, non solo ne era geloso ma era sconveniente che troppe persone lo vedessero, quindi via a piedi tanto erano solo pochi minuti e sgranchirsi un po' le gambe gli avrebbe fatto solo che bene.
                                                                  ( Continua ... ) 


Il Lupo 

8 commenti:

  1. Ma, Rickyyyyyyyyyyyyyyyyyy, ma che meraviglia è questa?????
    Sono sbalordita, sai?
    Ho letto tutto d'un fiato, incollata alla sedia, in apnea!!!!!
    STRAORDINARIO POST!!!!!!!!
    Sei stato bravissimo!!!!!!

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  2. Bellissimo mi piace molto come ti soffermi sulle sensazioni...descrizioni dei particolari. ..scorre tutto piacevolmente sei proprio bravo complimenti. ..curiosa di capire come evolve la storia. .
    Grazie per averla condivisa

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  3. E bravo Lupo! Perchè lo tenevi nascosto? Tiralo pure fuori che a quanto pare le lettrici, almeno tre, le hai trovate.
    Cocordo con Giusi, ti soffermi sulle sensazioi inmodo particolareggiato ma con leggerezza. Sembra quasi di provarle noi...
    Solo una cosa. Coisa ci nasconde questo personaggio che no vuole che il suo furgone fosse visto da trope persone?
    Alla prossima! Ciaoooo

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  4. Belli i racconti pieni di dettagli!!!
    Aspetto il seguito :D

    Maira

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  5. davvero davvero felice di aver seguito le tracce del Lupo dall'armadio fin qui...

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    1. @Carla sono felice io che tu sia arrivata, benvenuta :-).. Quando vuoi passare di qui sarà sempre un piacere averti come ospite.

      Buona serata

      Il Lupo

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  6. Egoisticamente quella di pescare dallo scatolone per regalarci frammenti di "Dark Angel" la trovo una magnifica idea!
    Questo inizio di giornata " al solito bistrot" promette davvero bene!
    Un caro saluto ;-)

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  7. Che meraviglia di racconto! Ci sono anche io tra le lettrici e ha ragione Pinkg: idea magnifica quella dello scatolone da cui pescare frammenti di storie e di emozioni.

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Ogni commento e' assolutamente gradito ma qualsiasi commento che possa offendere religione, razza e/o qualsiasi tipo di mancanza di rispetto non saranno assolutamente tollerati... Chi entra nella mia "dimora" deve rispettare il padrone di casa ed indistintamente tutti i suoi ospiti
Grazie
Il Lupo

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